La sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità
costituzionale del c.d "lodo Schifani" è un forte segnale di
incoraggiamento per tutti coloro che, in questo Paese, credono ancora nella legalità e nell'eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla
legge.
Non erano, quindi, "matti" o eversori i giudici che hanno sollevato la
questione alla Corte Costituzionale e non erano faziosi tutti coloro
che, sulla base di semplici ragionamenti giuridici, avvertivano il
vulnus al principio di eguaglianza creato dall'ennesima legge ad hoc.
Il riferimento fatto dalla stessa Corte agli artt. 3 e 24 della
Costituzione è poi prezioso in quanto fa capire come il principio di
eguaglianza trovi e debba trovare nella giurisdizione e nel processo (e non nel sottrarsi ad esso) la sua massima espressione.