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Lettera aperta al Ministro Alfano

Gentile Ministro ALFANO:

Leggo di Sue dichiarazioni in una intervista televisiva, secondo cui le nomine dei dirigenti degli uffici giudiziari avverrebbero sulla base di una "lottizzazione...messa in atto in modo sistematico attraverso un ‘plannig' " seguito dal CSM in luogo della necessaria individuazione dei "migliori".

Sono stato nominato da questo CSM Procuratore della Repubblica di Torino e devo dunque ritenere che quella frase possa riferirsi anche a me. Le scrivo allora per poter esprimere - non solo a Lei, quanto piuttosto all'opinione pubblica - il mio sconcerto e la mia protesta. Durante la mia storia professionale, svolta anche in momenti e luoghi difficili, ho fatto semplicemente il mio dovere, ma l'ho sempre fatto con scrupolo ed impegno, conseguendo risultati non irrilevanti a beneficio della collettività. Per questo, e non per accordi lottizzatori (che avrei per primo rifiutato con fermezza) credo di essere stato nominato. Per questo respingo le sue affermazioni, che in pratica hanno l'unico effetto - paradossale per un Ministro della Giustizia - di creare confusione e di dare argomenti, seppur pretestuosi, a chi vuol soltanto delegittimare la Magistratura e la Giurisdizione.

Aggiungo che mi sembra vagamente kafkiano dover respingere l'accusa di aver beneficiato di una qualche "lottizzazione", quando è notorio che l'area politica di cui anche Lei è esponente ebbe ad approvare una legge (da molti definita "contra personam" ) che di fatto portò alla mia esclusione dal concorso per la Direzione Nazionale Antimafia.

Cordiali saluti.
Gian Carlo Caselli

 


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