Limiti al concorso virtuale: un passo avanti del Csm

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Il Csm, nel plenum dello scorso 11 giugno, ha varato una significativa
limitazione della disciplina dei cosiddetti "concorsi virtuali",
escludendo che in tal modo si possa accedere a posti semidirettivi,
della Dna e della Corte di Cassazione (ivi compresi massimario e
magistrati di appello).

I cosiddetti concorsi virtuali rappresentano la simulazione di un
concorso nei casi in cui ragioni di urgenza non consentano di attendere
l'espletamento di un regolare concorso; la simulazione viene effettuata
per verificare se in astratto il candidato avrebbe titolo per concorrere
e vedersi assegnato il posto richiesto. L'eccessivo utilizzo di questo
tipo di concorsi, non solo per i casi di eccezionale urgenza, ma
abitualmente per i rientri in ruolo (con frequentissime assegnazioni ad
uffici ambiti quali la Dna, il massimario o i magistrati di appello
destinati alla Corte di Cassazione), ha suscitato in diversi casi
ripetute polemiche per decisioni che erano apparse improntate ad
inaccettabili favoritismi.

Quella adottata è quindi una decisione saggia ed è un impegno che
avevamo preso in sede di campagna elettorale e che siamo felici di
vedere che i colleghi eletti hanno rispettato.

In particolare la modifica adottata prevede:
a) con il concorso virtuale, non possono essere richiesti posti
semidirettivi, posti di organico della Dna, posti di consigliere o di
sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione o di
magistrato di appello o di tribunale destinato alla Corte stessa
(trattandosi di posti che implicano specifiche professionalità, che
comportano l'inevitabile esercizio da parte del Consiglio di un'ampia
discrezionalità che può essere correttamente esercitata solo nel
confronto reale fra una molteplicità di aspiranti );
b) non è possibile procedere a concorso virtuale ove la
destinazione a funzioni non giudiziarie non si sia protratta per almeno
un triennio; in caso contrario, il magistrato verrà riassegnato alle
funzioni precedenti anche in sovrannumero ( al fine di evitare che il
collocamento fuori ruolo venga impropriamente utilizzato per
l'avvicinamento, in tempi ravvicinati, a sedi particolarmente ambite);
c) l'espresso divieto di far luogo al concorso virtuale ove sia in
atto un concorso ordinario;
d) la possibilità di ricorrere al concorso virtuale solo in caso di
"messa a disposizione" da parte dell'Autorità che ha richiesto il
collocamento fuori ruolo e non pure nelle ipotesi di fisiologica
scadenza del termine previsto per l'incarico o di rientro in ruolo su
richiesta dello stesso magistrato.

Crediamo che la delibera, adottata con votazione unanime, costituisca un
passo in avanti per tutti e per l'intero Consiglio, e non apprezziamo in
alcun modo il tentativo operato dalla Segreteria di Unità per la
Costituzione di appropriarsi di tale iniziativa con una sorta di
primogenitura.

Va rammentato che a questa limitazione della disciplina del concorso
virtuale si sarebbe già potuti arrivare nel 1997 se proprio i
consiglieri di Unicost ed Mi non si fossero allora opposti.

E va rimarcato che la proposta originaria di modifica della disciplina
del concorso virtuale avanzata in questo Consiglio dal collega Meliadò
era molto diversa da quella poi approvata che ha beneficiato di una
successiva proposta ( in larga parte poi ripresa) del consigliere Marini
e del dibattito svoltosi in Commissione.

Non solo, ma non possiamo fare a meno di riscontrare come da un lato vi
sono le affermazioni di principio sul concorso virtuale, ma dall'altro
vi sono i comportamenti concreti su tutti gli ultimi casi verificatisi
in cui Unicost ha fatto l'esatto contrario:

- sul rientro in ruolo degli ex consiglieri superiori Unicost ha sempre
votato a favore; gli unici voti contrari sono stati quelli di Md e del
Movimento;

- la dott.ssa Piccialli è stata ricollocata in ruolo e destinata al
massimario della cassazione con 17 voti a favore e 7 contrari (Md e
Movimento);

- il dott. Asaro, collocato fuori ruolo dal 4 maggio 2001, è stato
ricollocato in ruolo, e destinato al tribunale di Lucca con 11 voti
favorevoli (Md, Aghina, Di Federico, Berlinguer e Tenaglia), tre
contrari (Meliadò, Stabile e Arbasino) e cinque astensioni; è stata
bocciata la proposta di destinazione con concorso virtuale al
massimario;

- il dott. Sarno è stato ricollocato in ruolo e destinato al massimario
della cassazione con i voti contrari di Md e Movimento e due astensioni;

- la dott.ssa Mancino è stata ricollocata in ruolo e destinata con
concorso virtuale al Massimario con i voti contrari di Md e Movimento;

- i dottori Ciccolo e Salzano sono rientrati in ruolo e destinati alla
procura generale della cassazione, rispettivamente, con funzioni di
sostituto procuratore generale e di applicato, con l'astensione di Md e
Movimento.

Sia chiaro: il problema non era la professionalità dei colleghi, in
alcuni casi davvero eccezionale, ma dell'impossibilità, seguendo la
stessa Circolare vigente, di procedere a concorsi virtuali.

Speravamo che questi fossero gli ultimi casi e che la circolare trovasse
adesso piena e immediata applicazione. Al contrario, nel plenum del 18
giugno veniva proposta a maggioranza la destinazione con concorso
virtuale del dr. Balestrieri al Tribunale di Roma sull'assunto,
sostenuto dai consiglieri di Unicost, dell'applicabilità della vecchia
circolare. E' stato sollevato dai consiglieri eletti di Md, del
Movimento e anche di Mi il problema della immediata applicabilità della
nuova circolare e per risolverlo la pratica è tornata in commissione.

Ci spiace sinceramente di essere costretti alla presente
puntualizzazione, ma crediamo che una concorrenza tra gruppi associativi
svolta con questo metodo, cercando di attribuirsi meriti ed "esclusive"
inesistenti, sia dannosa per l'associazionismo, e che fondamentale sia
sempre la coerenza tra assunti di principio e comportamenti concreti.

Al di là di ciò un ottimo risultato che aiuta l'immagine e la
credibilità del Consiglio, di cui tutti dobbiamo compiacerci.

19 06 2003
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