Il maxi emendamento presentato ieri dal Governo al Senato è un semplice maquillage. L'unico punto significativo che viene abbandonato è la corsia preferenziale che veniva creata a favore dei magistrati ministeriali. Per il resto si tratta di correzioni tecniche e di
addolcimenti di punti scarsamente significativi.
Rimane quindi la valutazione pi volte espressa di una controriforma incostituzionale, impraticabile e pessima.
I progetti della maggioranza di governo sono di far approvare il disegno di legge settimana prossima. Il passaggio alla Camera per l'eventuale approvazione definitiva è previsto per dicembre.
Ancora una volta il metodo seguito è tale da impedire una seria
discussione parlamentare con i lavori di Commissione troncati, un
maxiemendamento (il terzo per la cronaca) elaborato da pretesi "saggi" fuori dal Parlamento, tempi estremamente ristretti per la presentazione di possibili sub emendamenti.
Ancora una volta il Parlamento sarà chiamato a ratificare e non a
discutere.
A fronte di un metodo inaccettabile e di contenuti restauratori che
riporteranno la giurisdizione agli anni 50, la mobilitazione deve
riprendere da subito.
L'Anm ha indetto assemblee in tutti gli uffici con sospensione delle
udienze per il prossimo mercoledì.
Lo sciopero già proclamato, va fissato, tenuto conto dei tempi dei
lavori parlamentari, in modo che possa avere la massima efficacia.
Siamo i primi ad auspicare che intervengano ripensamenti e modifiche sui
punti essenziali di quella che è una vera e propria controriforma, ma i
fatti sinora avvenuti dimostrano unicamente l'arroganza e
l'indisponibilità ad ascoltare di una maggioranza politica capace di
capire solo la forza dei numeri e non le argomentazioni della ragione.
La nostra battaglia continua e continuerà anche nella peggiore delle
ipotesi ( l'approvazione della controriforma) in tutta la fase della
stesura e della attuazione dei decreti delegati.
Si può vincere.