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Approvata dal Senato la contro-riforma dell'ordinamento giudiziario

E' una giornata triste per la giustizia e per il Paese. Il Senato,
sostanzialmente senza alcuna discussione, approva una pessima
contro-riforma dell'ordinamento giudiziario per larghi versi
incostituzionali e inapplicabile, che non risponde ai rilievi del Capo dello
Stato e che provocherà gravissimi danni all'organizzazione giudiziaria,
impedirà il regolare funzionamento dell'autogoverno, diminuirà
l'indipendenza,
interna ed esterna della magistratura, contribuirà ad una ulteriore
dilatazione dei tempi dei processi, inciderà sulla vita professionale
quotidiana dei magistrati. I profili di ingestibilità della contro-riforma,
inutilmente denunciati dall'Associazione, provocheranno una sostanziale
paralisi dell'apparato giudiziario.

Il diritto dei cittadini ad una giustizia rapida, efficiente e indipendente
viene ulteriormente compromesso. Il Paese ha bisogno di riforme che rendano
ragionevole la durata dei processi, per la tutela dei diritti di ciascuno.

L'Anm auspica che la Camera dei deputati voglia approfondire i temi che
la magistratura e la cultura giuridica hanno posto, anche nelle recente
Manifestazione del 25 giugno scorso, ed esaminare le proposte che
l'Associazione
ha formulato per ciascuno dei punti toccati dalla riforma, facendo prevalere
l'esigenza di un esame sereno e completo del progetto di legge, che è
mancato nei lavori del Senato.

La Giunta Esecutiva Centrale, in adempimento del mandato ricevuto dal C.D.C.
procede agli adempimenti formali per la indizione dell'astensione
dall'attività
giudiziaria dei magistrati per la giornata del 14 luglio 2005. In tal modo
la magistratura italiana intende esprimere il dissenso pi fermo e la
protesta pi netta per il contenuto della proposta di contro-riforma e per
il metodo adottato nell'approvarla.


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