Pubblicato su Magistratura Democratica (http://old.magistraturademocratica.it/platform)

ìQuale Costituzione per l'Europa?

Sommario

Leggi e istituzioni

Costituzione e qualità della democrazia, di Gaetano Silvestri
Il progetto di modifica della Costituzione in discussione in Parlamento sembra guidato da una sorta di vandalismo costituzionaleî, quasi una voglia incomprimibile di destrutturare il sistema e di inserire in esso norme, istituti e procedure rispondenti ad esigenze contingenti senza alcun interesse a metterle in
correlazione, dimenticando che le Carte fondamentali sono unità viventi.

Magistratura e organi di garanzia nella modifica costituzionale, di Roberto Oliveri del Castillo
1. Premessa
2. Líordinamento giudiziario targato Castelli: verso un giudice burocrate ed esecutore
3. La riforma istituzionale: premier onnipotente e contropoteri-fantoccio
4. Principi costituzionali e democrazia.

Aspetti positivi e nodi critici della normativa contro la tratta di persone, di Maria Grazia Giammarinaro

1. Effetti dellíart. 18 del decreto legislativo 286/1998 sullíazione penale
2. Problemi aperti
3. Un caso recente di traffico
4. La definizione di trafficking in per-sons nel Protocollo dellíOnu sul traffico di persone, in particolare donne e bambini
5. La giurisprudenza sullíart. 600 previgente e il nuovo testo dellíart. 600 codice penale
6. Elementi ìindiziantiî del traffico di esseri umani
7. Le norme processuali.

Intenzione del legislatore e cultura del civilista, di Giuseppe Cricenti
In che termini líinterprete della legge civile che intenda rimanere fedele al suo dettato puÚ avvalersi del canone della intenzione del legislatore? E inoltre, in che termini, avvalendosene, puÚ dirsi che egli sia un interprete fedele alla legge? Infine, líinterprete che aspiri al rispetto della intenzione del legislatore, è un interprete fondamentalista, ossia uno che intende imporre del testo una sola ed escludente lettura, quella che, per líappunto, è suggerita dalla intenzione del legislatore, oppure è un interprete che apre il teso a diverse possibili letture?
Giustizia civile: per un ventaglio di tutele, di Roberto Braccialini
I filtri selettivi rispetto allíintervento giudiziario non sono un semplice strumento di riduzione del conten-zioso davanti al giudice. Con essi si fa strada líidea che i percorsi alternativi al processo o integrativi o di diversion servono a garantire una risposta efficace e celere per un contenzioso che altrimenti resterebbe ine-spresso per i costi della lite, oppure si muoverebbe con tempi biblici. Partendo da questa consapevolezza è opportuno fare il punto della situazione al riguardo nel nostro Paese.

Obiettivo: Giurisdizione e criminalità organizza-ta

Uno stile tipicamente aziendale (Il modello impresa e la criminalità camorristica) , di Filippo Beatrice
1. Il modello impresa
2. Líesercizio della violenza e il mercato delle sostanze stupefa-centi
3. Il controllo delle attività economiche
4. Conclusioni.

La mafia tra diritto e politica, di Antonio Ingroia
Líessenza oscura della mafia, la sua specificità rispetto alle altre organizzazioni criminali, è la sua rela-zione con il potere. A ciÚ fa da riscontro la diffusa tendenza a rendere di fatto non processabili i comporta-menti di contiguità mafiosa, come la storia giudiziaria degli ultimi quindici anni dimostra. Per invertire la tendenza occorre ripristinare forme di responsabilità diverse da quella penale, a cominciare dalla responsa-bilità politica. A differenza di quanto comunemente si dice, non è la contrazione del controllo penale che fa-vorisce la ripresa della responsabilità politica ma il ripristino di questíultima che puÚ determinare un più corretto funzionamento dei meccanismi di attribuzione della responsabilità penale (liberata da pesi e compiti impropri).

Contiguità alla mafia e prova penale, di Piergiorgio Morosini
1. Un quarto di secolo
2. Modelli interpretativi del fenomeno: la mafia come soggetto politico-militare
3 . Líadozione giudiziaria del modello ordinamentale e i suoi costi
4. Il ìcolletto biancoî alla sbarra come problema
5. Nuovo sapere socio-criminologico, prassi giuri-sprudenziale e cultura del magistrato.

Dibattito: quale progetto per la giustizia?

Alcune priorità per la riforma del sistema penale sostanziale, di Carlo
Federico Grosso
1. Premessa
2. Il nodo della codificazione
3. I principi cardine di un codice penale liberal-democratico
4. Verso un volto profondamente nuovo del sistema sanzionatorio pe-nale
5. La responsabilità penale delle persone giuridiche
6. Cenni sulla riforma della parte speciale e della legislazione penale speciale
7. Necessità di interventi coordinati.

Tutela giudiziaria dell'ambiente e associazioni ambientaliste,
di Pierluigi Onorato
1. Premessa
2. Prima elaborazione giurisprudenziale sulla tutela giuridica dellíambiente
3. Líart. 18 della legge n. 349/1986
4. Evoluzione giurisprudenziale dopo la legge n. 349/1986 e il nuovo codice di procedura penale
5. Il successivo intervento legislativo
6. La direttiva comunitaria sul danno ambientale.

Magistratura e società

I flussi della mobilità dei magistrati, di Giuseppe Fuochi Tinarelli
1. Premessa: la mobilità allíepoca della controriforma
2. Evoluzioni e direttrici di svi-luppo che hanno condotto alla situazione attuale
2.1. La mobilità ordinaria nellíultimo decennio
2.2. la mobilità ìstraordinariaî o extra ordinem
3. Linee di tendenza e
prospettive

Prassi e orientamenti

Radiografia di un ufficio giudiziario (La sezione lavoro della Corte di appello di Tori-no nel quinqennio 2000-2003) , di Carlo Peyron
ìCosí anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato dite: siamo servi non necessari. Abbiamo fatto quanto dovevamo fareî (Lc., 17,10)
Gli stili delle sentenze civili di merito, di Antonio Lamorgese
La riflessione sulle prassi è uno strumento importante per dare al giudice la piena consapevolezza del proprio modo di lavorare nel contesto dellíufficio di appartenenza e di quelli ad esso prossimi. In questa pro-spettiva è utile segnalare líesito di un recente questionario svolto presso il tribunale, la Corte díappello e líUfficio del giudice di pace di Roma in ordine agli stili e alle tecniche di redazione delle sentenze civili di merito: da esso emerge il prevalere tra i giudici di un orientamento favorevole a un modello di sentenza com-pleta e analitica, con la tendenza a privilegiare la motivazione in diritto rispetto a quella in fatto.

Osservatorio internazionale

Francia: un controverso progetto per migliorare il servizio giustizia, di Jean Paul Jean e Didier Marshall
1. Giustizia e cultura dellíamministrazione in Francia 2. I cambiamenti nella giustizia e nelle amministrazioni dello Stato 3. Riforme di gestione, magistrati e personali amministrativo 4. La delicata questione dei ìpremi di rendimentoî per i magistrati 5. La volontà di migliorare la qualità della giustizia.
Il sistema spagnolo di valutazione del lavoro dei magistrati,
di Miguel Carmona
Il sistema di valutazione oggi in vigore in Spagna è stato introdotto in connessione con líadeguamento delle retribuzioni ed ha visto la magistratura divisa. Si caratterizza per un approccio esclusivamente quantita-tivo e produttivistico. E allo studio un nuovo sistema che dovrebbe inserirsi nel piano di attuazione del ìPat-to di Stato per la riforma della Giustiziaî del 2001. Questo sistema, assai complesso e articolato attorno a più indicatori, dovrebbe garantire soluzioni più avanzate che rispondono alle obiezioni mosse al sistema at-tuale. certo non sono più accettabili le posizioni di contrarietà ad ogni sistema di valutazione, ancora espres-se da una parte della magistratura spagnola.

Giurisprudenza e documenti

Il XV congresso nazionale di Magistratura democratica
A. Relazione del segretario generale Claudio Castelli
I. Una stagione di disuguaglianza e líindebolimento dei diritti II. I mutamenti del ruolo della giurisdizione e il contesto istituzionale III. Il nostro progetto IV. La magistratura e Magistratura democratica V. Punto di vista esterno, alleanze e società civile
B. Mozione generale approvata dal congresso
I. Il segno di questo congresso II. Le difficoltà dello Stato costituzionale di diritto III. La crisi della democra-zia in Italia IV. Líimpegno per il servizio giustizia V. Come affrontare i problemi dellíautogoverno VI. Magi-stratura democratica nellíAssociazione nazionale magistrati VII. La costituzione europea e il ruolo dei giudici
Competitività, processo civile e tutela dei diritti ((L'Associazione nazionale magistrati e il decreto legge n. 35/2005)
1. Le confuse linee di riforma del processo civile italiano 2. Incongruenze e anomalie del decreto legge sulla competitività e della relativa legge di conversione 3. La delega al Governo per la riforma del giudizio di Cassazione 4. Gli altri interventi sulla disciplina del processo ordina-rio di cognizione 5. Gli interventi relativi alla materia fallimentare ed alle procedure concorsuali 6. Considerazioni conclusive

Editoriale

L'impegno di questa Rivista ´per una vera Costituzione europea, per un'Europa federale, luogo di pace, di diritti e di giustizia per tutti coloro che in essa risiedono' (com'è scritto nella mozione conclusiva del congresso di Palermo di Magistratura democratica, pubblicata in questo fascicolo) è chiaro e netto. Per que-sto abbiamo seguito con attenzione e speranza prima l'approvazione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione e poi il Trattato costituzionale, possibile punto di partenza di un processo costituen-te autentico e democratico. Non ci siamo nascosti i limiti della Carta, le ambiguità e le timidezze del Trattato, il deficit democratico che ha caratterizzato il processo costituente, e tuttavia abbiamo colti-vato la speranza che questo processo inducesse per usare pa-role di Habermas - ´nuovi e inediti contesti di comunicazione e inte-sa' e, con essi, una crescita della valenza democratica (fino ad oggi carente) delle istituzioni europee.
´Affermare che un momento costituente per l'Europa è necessario - scriveva nel fascicolo n. 2/2000 G. Bronzini - non vuol dire negare gli aspetti problematici di tale passaggio. Molti interrogativi ri-mangono, ancor oggi, inevasi. Che tipo di costituzione si vuole, chi dovrebbe proclamarla, chi dovrebbe votarla, che rapporto dovrebbe avere con le costituzioni interne? E ancora: che ruolo dovrebbero gio-care partiti, sindacati e associazioni democratiche di sinistra nella co-struzione di un legame costituzionale europeo? L'attuale mancanza di un movimento sociale e politico per la democratizzazione dell'Unione, che prefiguri i contenuti e i diritti di nuovo Patto tra i paesi del vecchio continente è, in realtà, il punto di forza della critica euroscettica: un obiettivo cosi ambizioso e innovativo non può essere solo il frutto di una fortunata opera di ingegneria giuridico isti-tuzionale'.
Cinque anni dopo, questi interrogativi, lungi dall'essere sciolti, so-no ingigantiti dai due no forti e chiari che i referendum francese e olandese hanno riservato al Trattato costituzionale. L'entità di questi no - per i Paesi da cui provengono e per l'ampiezza della partecipazio-ne al voto (nonostante la diffusa disaffezione nei confronti dello strumento referendario) impone una riflessione attenta e impietosa, che sfugga da analisi consolatorie e sappia cogliere e interpretare, per indi-rizzarle verso sbocchi democratici, le turbolenze che attraver-sano un'Europa ancora alla ricerca di identità. Il compito è anzitutto della politica ma anche i giuristi devono fare la loro parte. Contribui-remo a farlo, nel breve e nel medio periodo, e, in questa prospettiva, proponiamo fin da adesso alcuni spunti.
Primo. Questo percorso per la realizzazione di una vera Costituzione europea è definitivamente chiuso. Certo, dieci Paesi (tra cui due fondatori: l'Italia e la Germania) hanno ratificato il Trattato, in Spagna il si ha prevalso nel referendum, altri Paesi hanno comunque deciso la ratifica e l'iter dell'approvazione definitiva preve-de prove d'appello, e tuttavia lo abbiamo detto ripetutamente per la nostra Carta fondamentale una Costituzione, per essere tale, deve fondarsi su scelte e valori condivisi e non può essere l'imposizio-ne di maggioranze risicate o ridotte.
Secondo. I fronti contrapposti dei favorevoli e dei contrari al Trattato sono stati e sono eterogenei (tutti gli schieramenti si sono divisi: a destra come a sinistra). Di più: se l'adesione al Trattato non è indice di un progetto costituzionale omogeneo (né sotto il profi-lo della gerarchia dei diritti né sotto quello dei poteri delle istituzioni comunitarie), l'opposizione ad esso non si è tradotta in un progetto al-ternativo coerente e leggibile. » l'effetto di un evidente scollamento, nel processo costituente, tra la politica e il diritto: situazione i cui ef-fetti delegittimanti per una Costituzione sono sotto gli occhi di tutti nel nostro Paese. Sta, ancora una volta, alla politica provi rimedio, ma ai giuristi compete segnalarlo e denunciarlo.
Terzo. Una Costituzione è tale se è (o quantomeno aspira a diventare) patrimonio di tutti. Ciò ha un presupposto irrinunciabile: la sua effettiva conoscibilità da parte delle donne e degli uomini cui essa si riferisce, come accade per la nostra Carta fondamentale o per quella degli Stati Uniti d'America. Un testo astruso e onnicom-prensivo, assai più di "una legge lunga" (come pure è stato definito il Trattato), è destinato ad essere estraneo ai cittadini. Anche di ciò oc-correrà tener conto nel definire (e diversificare) le carte dell'Europa.


Indirizzo:
http://old.magistraturademocratica.it/platform/2007/07/24/quale-costituzione-leuropa