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A cura di Magistratura democratica. Il nuovo ordinamento giudiziario: scheda sull'Organizzazione del Publico Ministero

L’ORGANIZZAZIONE DEL PUBBLICO MINISTERO

La riforma delle Procure voluta dal Ministro Castelli prevedeva una complessiva riorganizzazione verticistica e gerarchica intorno alla figura del procuratore della Repubblica che riducevano in modo significativo il ruolo e l’autonomia dei sostituti. La legge 24 ottobre 2006 n. 269 ha introdotto limitate modifiche al D. L.vo 106/2006 che, opportunamente valorizzate con un’interpretazione costituzionalmente orientata, consentono di ridimensionare i poteri del Procuratore che svilivano maggiormente il ruolo del sostituto, salvaguardando principi fondamentali irrinunciabili, richiamati ripetutamente dalla giurisprudenza costituzionale, della Cassazione e dall’azione del CSM

L’idea di fondo, che ha ricevuto l’autorevole avallo della giurisprudenza, anche costituzionale, è che il pubblico ministero partecipa delle garanzie di status, che la Costituzione riserva ad ogni magistrato e che non possono essere mortificate dalla esasperata accentuazione dei profili gerarchici dell’organizzazione dell’ufficio.

In più, la tutela della dignità professionale di ogni magistrato del pubblico ministero è funzionale all’effettività dei valori di legalità dell’azione penale: ed infatti, solo la ripartizione del potere tra tutti i magistrati del pubblico ministero consente di evitare zone d’ombra e omissioni nell’esercizio dell’azione penale; l’esistenza di un potere ripartito tra più soggetti naturalmente consente di operare un esercizio dell’azione penale in tutti i casi in cui questa sia doverosa, indipendentemente dai soggetti ed interessi coinvolti.

Il CSM con la risoluzione del 12 luglio 2007 (i cui principi sono stati ribaditi nella delibera dell’11 ottobre 2007) ha delineato un percorso di rilettura della nuova disciplina conforme alla Costituzione.

 

I - I POTERI DEL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA

Sotto il profilo della "gestione del procedimento" e dei rapporti con i sostituti, il Procuratore:

Sotto il profilo organizzativo, il Procuratore:

 

II - I POTERI DEL PROCURATORE GENERALE

La spinta all’accentramento trova conferma nel potere di vigilanza attribuito al Procuratore generale presso la corte di appello, che acquisisce dati e notizie, al fine di verificare il corretto ed uniforme esercizio dell'azione penale ed il rispetto delle norme sul giusto processo, nonché il puntuale esercizio da parte dei procuratori della Repubblica dei poteri di direzione, controllo e organizzazione, e che invia al procuratore generale presso la Corte di cassazione una relazione con cadenza almeno annuale.

 

Versione dell'11 ottobre 2007

 

Sul sito www.magistraturademocratica.it, alla sezione "ordinamento giudiziario" si può consultare la versione aggiornata di questa scheda

 


Indirizzo:
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