Pubblicato su Magistratura Democratica (http://old.magistraturademocratica.it/platform)

Presentazione

Sommario

Editoriale

L'apertura ideale di questo numero della rivista é costituita dalla sentenza con cui il Tribunale di Roma ha riconosciuto il diritto costituzionale d'asilo ad Abdullah Ocalan.
La rilevanza giuridica del provvedimento é grandissima. Esso non costituisce soltanto, in un caso politicamente scomodo, una coraggiosa attuazione, da parte di un giudice ordinario, del precetto costituzionale nella strada aperta dalle sezioni unite della Cassazione. La decisione fissa, infatti, alcuni importanti princìpi in punto effettività del diritto di asilo, a cominciare dalla permanenza dell'interesse ad una pronuncia favorevole in materia nonostante la mancata presenza sul territorio nazionale e l'attuale condizione di restrizione all'estero del richiedente.
La sentenza, come avviene in altri settori della giurisprudenza, si colloca all'interno di un movimento non solo italiano. Basti pensare a due decisioni recenti della magistratura inglese sempre in materia di asilo: quella della Camera dei Lords relativa al caso di donne pakistane perseguitate nel loro paese (pubblicata nel n. 2 di questa rivista) e un'altra, di cui ha dato notizia la stampa, a proposito di paese terzo sicuro nei rapporti con Francia e Germania. Si tratta di sentenze che il Governo britannico ha ritenuto espressione di un indirizzo troppo liberale nell'applicazione della Convenzione di Ginevra o comunque molto più ampio di quello seguito in altri paesi (a proposito dei quali non va però dimenticato il caso giudicato dalla Corte suprema austriaca, sempre su diritto di asilo e paese terzo sicuro, di cui si è dato conto ancora nel n. 2 di questa rivista).
In tema di armonizzazione delle politiche sull'immigrazione a livello di Unione europea si é appena concluso il vertice di Tampere del quale pubblichiamo, nella sezione documenti dedicata all'Europa, il documento conclusivo, unitamente al piano d'azione che lo ha preceduto.
Approfondiremo l'argomento, così come il caso Ocalan, sul numero 4 della rivista. Fin da ora va, peraltro, segnalata la permanenza, dopo Tampere, del rischio di un livellamento verso il basso delle normative nazionali, pur se in materia di gestione dei flussi migratori la scadenza più prossima appare essere quella dell'adozione, entro la fine del 2000, di una normativa comunitaria incentrata sulla previsione di severe sanzioni per affrontare in radice la tratta di esseri umani e lo sfruttamento economico dei migranti.
In questo fascicolo ospitiamo interventi di particolare interesse: sulle attuali politiche di controllo migratorio nel contesto europeo e sul contributo del Consiglio d'Europa al riconoscimento dell'asilo e dei diritti dei rifugiati; su teoria e pratica dell'ingerenza umanitaria nel conflitto del Kosovo (di cui abbiamo cominciato a parlare nel n. 2); sulle ulteriori anomalie costituzionali rilevabili nella legislazione italiana in tema di immigrazione straniera.
La giurisprudenza italiana é a sua volta ricca di molti spunti. Tra quelli positivi si segnalano le convergenti aperture, in tema di irregolarità nel soggiorno, della Cassazione civile e del Consiglio di Stato (cui è dedicato un apposito commento). Le indicazioni provenienti dai giudici ordinari e amministrativi di ultima istanza appaiono corrette, eque, riproducibili in altri contesti decisionali, socialmente sostenibili.
Completano il fascicolo una utile raccolta di documenti nazionali, prevalentemente in materia di lavoro, nonché varie segnalazioni e recensioni.

 


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