Un filo comune

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Un filo comune che lega persone diverse con storie professionali ed esperienze differenti che intendono operare coerentemente al Consiglio Superiore.

Un piccolo bagaglio di idee, di propositi comuni, di progetti condivisi per dare vita ad un Consiglio garante di valori essenziali e capace di realizzare alcune innovazioni necessarie.

IL CONSIGLIO DELL’INDIPENDENZA.

Difesa strenua e rigorosa dell’indipendenza della magistratura e del singolo magistrato.

Salvaguardia del ruolo e delle prerogative del CSM, contro le pressioni esterne o gli interventi dell’esecutivo, in tutte le decisioni che riguardano lo status dei magistrati in ambito nazionale e nella nascente giurisdizione europea.

Interventi tempestivi a tutela dei magistrati, che siano oggetto di ingiuste denigrazioni, di invettive o pressioni da parte di esponenti del potere politico.

Difesa della libertà di espressione dei magistrati nei confronti di tutti i tentativi di indebito condizionamento e di riduzione al silenzio della magistratura anche se attuati attraverso un uso improprio dell’azione disciplinare.

Riaffermazione dell’insindacabilità in sede disciplinare degli atti di esercizio della giurisdizione e che costituiscono espressione della libera attività interpretativa.

IL CONSIGLIO DELLE REGOLE

Informazione, trasparenza, certezza dei tempi, eguaglianza di trattamento.

Pubblicazione dei verbali delle sedute e utilizzazione della rete informatica come veicolo di informazione per tutti.

Certezza dei criteri da adottare nei trasferimenti e adozione di misure che consentano di accelerare le relative procedure.

Impegno nell’effettuazione di accurate e rigorose valutazioni di professionalità.

Attuazione del decentramento e valorizzazione del ruolo dei consigli giudiziari.

Riaffermazione del ruolo costituzionale del CSM per contrastare l’invadenza del Ministro della Giustizia nella selezione e valutazione dei magistrati ed il progetto di trasformare la Corte di cassazione da vertice del sistema delle impugnazioni in vertice della magistratura

IL CONSIGLIO DELL’EFFICIENZA, DELL’INNOVAZIONE, E DELL’ EGUAGLIANZA DELLE FUNZIONI

Impegno dei candidati a mantenere un costante contatto con gli elettori.

Consapevole azione in tutte le sedi istituzionali diretta a contrastare i progetti di ripristino della carriera, di rilancio della gerarchia, di innalzamento di insormontabili steccati tra le diverse funzioni ( requirenti e giudicanti, di merito e di legittimità) svolte dai magistrati.

In concreto :

  • semplificazione delle direttive e delle circolari (in taluni casi da elaborare per princìpi): per consentirne l’effettiva conoscenza da parte di tutti e per muoversi nella direzione di creare momenti di controllo gestionale (superando l’attuale sistema di controlli burocratici e formalistici);
  • proseguire la politica di valorizzazione dei Consigli Giudiziari, attuando il proposto decentramento di compiti, con la previsione di momenti comuni a livello nazionale di verifica comune;
  • trasformazione delle tabelle in progetti di lavoro, comprensivi dell’indicazione degli obiettivi perseguiti , come in parte già si è realizzato con l’ultima proposta tabellare;

  • una politica del personale razionale ed equa: espletamento di due concorsi ordinari l’anno per i trasferimenti ( come previsto dalla attuale Circolare), drastica riduzione dei concorsi virtuali ai casi di assoluta necessità con esclusione dell’assegnazione attraverso tali concorsi di posti semidirettivi, particolare attenzione alle sedi disagiate ed ai magistrati ivi assegnati ( attuando e traendo un primo bilancio della normativa sugli incentivi);
  • selezione attitudinale come criterio base per il conferimento di posti direttivi e semidirettivi:
    • valorizzazione ai fini della selezione degli aspiranti delle esperienze ed attitudini organizzative;
    • configurazione della formazione preventiva come presupposto fondamentale per gli incarichi di direzione e di collaborazione direttiva;
    • riduzione del rilievo dell’anzianità nell’assegnazione di incarichi semidirettivi e direttivi ( in particolare attraverso la previsione che la conseguita idoneità alle funzioni direttive superiori legittimi a ricoprire incarichi direttivi e ad essere valutato a parità di condizioni con gli altri aspiranti)
    • valorizzazione degli incarichi semidirettivi (da governare con procedure simili a quelle previste per gli incarichi direttivi anzich come trasferimenti ordinari, con pubblicazioni autonome alla scopertura del posto);
  • valutazioni di professionalità secondo parametri che le rendano, per ogni diverso mestiere di magistrato, pi vicine all’attività concretamente svolta ( evitando la deriva verso improprie forme di cottimizzazione del lavoro giudiziario e puntando alla realizzazione di statistiche quali-quantitative intelligenti e veridiche del lavoro giudiziario che devono diventare una fotografia veridica e controllabile della situazione organizzativa di ciascun ufficio e dell’attività di ciascun magistrato);

  • sviluppo della formazione centrale, puntando sulla qualità dei corsi e sull’interscambio di esperienze; potenziamento della formazione decentrata, con momenti di confronto e di coordinamento tra le diverse realtà territoriali; sburocratizzazione delle strutture e rifiuto di qualsiasi logica lottizzatoria per la nomina del Comitato Scientifico e dei referenti locali;

  • ricorso alla procedura ex art.2 della legge sulle guarentigie al fine di rimuovere situazioni di compromissione ambientale o di oggettiva perdita di credibilità e prestigio;
  • modifica della circolare sugli incarichi giudiziari eliminando l’attenzione al dato formale della natura dell’ incarico e dell’ente conferente per verificare la renumerazione e l’incidenza sull’attività del magistrato ed i possibili riverberi sulla sua indipendenza: apertura verso tutti gli incarichi relativi ad attività connesse all’ufficio e divieto di svolgere incarichi che per il loro impegno complessivo e per il guadagno possono danneggiare l’attività del magistrato e del suo ufficio;
  • pari opportunità: riscrittura ed effettiva attuazione della Circolare sulle lavoratrici madri ( anche alla luce della legge sui congedi parentali) che permetta di rendere compatibile l’attività svolta dai magistrati che beneficiano della maternità o paternità o affetti da malattie con le particolari condizioni vissute ( anche al fine di consentire e stimolare la loro presenza in ufficio).

Ci impegniamo infine ad un contatto costante con gli uffici giudiziari ed i magistrati attraverso una presenza sul territorio dei colleghi eletti e affinch il Consiglio abbia un’adeguata immagine e capacità di informazione e vicinanza ai magistrati. A tal fine proporremo che il Consiglio si doti di un sito internet e di una casella di posta elettronica cui ogni magistrato possa rivolgersi per avere in tempi ristretti notizie, delucidazioni, chiarimenti e per evitare rapporti quei rapporti impropri tra magistrato e consigliere che rischiano di essere l’anticamera del clientelismo.
Ci impegniamo, fino a quando il Consiglio non la istituirà a livello istituzionale, a realizzarla noi, ovviamente aperta a tutti.

14 01 2002
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