01 lug 2004
Il senso complessivo dell'assurdo sistema di permanenti competizioni
concorsuali previsto dal disegno di legge del governo per la riforma
Il senso complessivo dell'assurdo sistema di permanenti competizioni
concorsuali previsto dal disegno di legge del governo per la riforma
Libertà e Giustizia invita gli avvocati, di ogni orientamento politico, a manifestare il loro dissenso rispetto al progetto di legge Castelli, perch tale progetto non costituisce una risposta adeguata ai problemi della giustizia nel nostro paese. Infatti:
1) la moltiplicazione dei concorsi interni al percorso di carriera dei magistrati non serve a garantire maggior efficienza n maggiore qualità della giurisdizione;
Alla fine del 1976 cominciò a riunirsi nella saletta dell'Associazione Nazionale Magistrati, qui a fianco, il venerdì alle ore 13.30, un folto gruppo di donne, avvocate, magistrate, cancelliere, segretarie. Si chiamava "Gruppo donne del Palazzo di Giustizia". Arrivavamo qui a frotte, ci sedevamo in circolo, con gli stessi zoccoli e le stesse gonne a fiori con cui andavamo in manifestazione o in udienza (scandalizzando tanto alcuni"). Discutevamo, analizzavamo, piangevamo e ridevamo. Ridevamo tanto.
Cari amici, ieri il Ministro Giovanardi ha annunciato a nome del
Governo che sulla controriforma dell'Ordinamento Giudiziario il Governo ha intenzione di porre la fiducia ed il relatore Nitto Palma sta predisponendo un nuovo maxi-emendamento per porre su di esso la fiducia.
Il maxi emendamento verrebbe presentato il prossimo 29
giugno e discusso il giorno successivo.
Uno dei meriti di questo convegno è quello di aver portato in superficie, di aver dato rilevanza esterna ad un tema, che, seppur fondamentale, paradossalmente, nell'ultimo congresso di MD, pur dedicato alla tutela dei diritti, era rimasto sottotraccia, evocato in maniera indiretta e non chiaramente percepibile. Al contrario il tema delle differenze di genere si impone alla nostra attenzione con prepotente attualità e non solo per l'avvenuta modifica costituzionale.
Tom Benetollo non c'è pi.
Se l'è portato via - nel corso di un incontro o di una manifestazione - un aneurisma.
Con la sua passione e la sua intelligenza aveva fatto dell'Arci un punto di riferimento sicuro (uno dei pochi) per tutti quelli che credono nella eguaglianza e nella dignità delle persone, nella pace, nella possibilità di un mondo diverso e migliore.
19 giugno 2004, ore 10.00
Aula delle udienze civili, 1à piano, tribunale di Bologna, via Garibaldi n. 6.
Programma: Introduzione di Paquale D'ASCOLA
relazioni introduttive di Roberto BRACCIALINI e Giovanni XILO
interventi programmati:
Eugenio ALBAMONTE, Cosimo ARNONE, Giovanni CANNELLA, Claudio CASTELLI, Giorgio COSTANTINO, Giovanni DIOTALLEVI, Mario FRESA, Michelina GRILLO, Daniela INTRAVAIA, Pasquale LICCARDO, Luigi MARINI, Sergio MATTONE, Luca PERILLI, Sergio RUSSO, Mira TALARICO e Stefano ZAN.
Dibattito
Quando sono stata invitata a questo incontro, ho riflettuto sul tema specifico della sensibilità di genere di magistrati e avvocati.
Con due amiche e colleghe ci siamo chieste: noi avvocate ravvisiamo una diversità nella conduzione del processo, nell' istruttoria, nelle decisioni scritte da magistrate donne?
Avremmo fortemente voluto, date le nostre origini di appartenenza al movimento delle donne, potere dire di si. Ma, ahimè, non è così.
Sono Evelina Canale e sono qui in rappresentanza dell'ADMI - Associazione Donne Magistrato Italiane.
Per la verità ritenevo di giungere da voi non solo come ospite non attesa, ma anche come ospite poco conosciuta. Sono stata piacevolmente sorpresa quando ho sentito parlare dell'ADMI da Nicoletta Gandus. Ma il mio compiacimento si è ben presto trasformato in disappunto:
Magistratura Democratica
Una riforma possibile
per far funzionare il processo penale