Anche questo fascicolo si apre sul tema della guerra.
Tre temi dominano questo fascicolo: i passaggi conclusivi dell'iter di approvazione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (nucleo di una possibile Costituzione per l'Europa, su cui si sofferma G. Bronzini), gli incerti destini del processo penale (di cui si occupano, sotto diversi profili, G. Santalucia e P. Ferrua e in cui si inserisce la riflessione di L. Pepino sulla sentenza del Tribunale di Palermo nei confronti del sen. Andreotti) e l'imminente congresso di Magistratura democratica (a cui è dedicato l'intero obiettivo).
» guerra: vite spezzate; donne, uomini, vecchi, bambini, dilaniate. E, insieme, altri esiti nefasti. Le bombe e i cannoni non esportano democrazia ma solo morte e odio (con la conseguenza che la guerra non finirà con la presa di Bagdad e dell'intero Iraq); l'Onu non esiste più (se non come luogo fisico in cui la forza cerca coperture giuridiche); i rapporti tra la superpotenza mondiale e i paesi del Terzo mondo si risolvono in macabra campagna acquisti, in cui si scambiano elemosine con complicità; i principi più elementari del diritto internazionale sono oltraggiati e calpestati.
1. Risalgono ai primi anni "80 due iniziative convegnistiche (e poi editoriali) di Magistratura democratica sulla questione mafia, unanimemente considerate passaggi di grande importanza per la cultura del nostro paese nel settore. A circa 20 anni da quegli appuntamenti, frutto di una stagione che attorno alla criminalità mafiosa registrava una crescente tensione culturale e legislativa, sono oggi evidenti due circostanze in apparente contraddizione fra loro.
´Ci sono dei giudici a Milano', dei giudici imparziali, terzi e capaci di decisioni giuste. Questo hanno detto, il 28 gennaio scorso all'esito di un percorso lungo e accidentato, le Sezioni unite della Cassazione, respingendo le istanze di trasferimento ad altra sede, ai sensi dell'art. 45 del codice di rito, di uno dei processi milanesi a carico, tra gli altri, del presidente del Consiglio (imputato di corruzione).
1. Una crisi che viene da lontano: i fattori esterni
Gli assetti istituzionali e sociali voluti dalla Costituzione del 1948 sono sottoposti
ad attacchi senza precedenti. Sta qui non nella fisiologica alternanza
di governo - la ´questione democratica' che attraversa il paese. A
essere messi in discussione sono il diritto di cittadinanza (inteso
come tutela di un livello di vita dignitoso per tutti), il principio di uguaglianza
sostanziale e formale dei cittadini, il pluralismo dell'informazione, la
forma di Stato e di governo, la separazione dei poteri, l'indipendenza della
giurisdizione.
A un mese dall'attacco terroristico alle torri gemelle di New York è
scattata, ancora una volta, la risposta della guerra. Ad essa, di nuovo, cerchiamo
di opporre la forza della ragione.
Accade di rado che una rivista giuridica assurga agli onori della cronaca e, quando
accade, non vale la pena, in genere, di segnalarlo. Ma le polemiche che hanno
investito nei giorni scorsi questa Rivista meritano una sottolineature
per il clima di cui sono espressione e per i problemi che aprono.
Questo fascicolo era ormai in stampa quando fatti gravi e drammatici ne hanno
imposto la riapertura: seppur solo per un commento a caldo, in attesa di una più
ampia analisi (che interverrà nel prossimo fascicolo). Dopo oltre vent"anni
è tornato a scorrere il sangue sulle piazze. » accaduto a Genova,
dove le imponenti manifestazioni di protesta contro il vertice del G8 (inedite
per partecipazione e radicalità) sono state accompagnate da vandalismi
e distruzioni ad opera di frange di manifestanti, da una gestione dell'ordine