Sezione Umbria

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Documento congressuale 2007

 

La
sezione umbra di Md auspica il Congresso analizzi in modo esauriente ed
innovativo le ragioni non solo della pesante sconfitta elettorale,
subita in occasione delle ultime elezioni C.S.M., ma anche del momento
di difficoltà che la corrente sta vivendo.

 

La
palpabile disillusione della magistratura progressista nei confronti
dell'azione riformatrice, in materia di giustizia, del nuovo governo
aggrava la sofferenze ed il senso di frustrazione quotidianamente
avvertita nelle aule giudiziarie. La delusione per le mancate
aspettative di cambiamento del quadro normativo non può essere
certamente compensata dall'indubbio mutamento dei rapporti
istituzionali tra l'attuale Ministro e i nostri organi, anche
associativi.

 

D'altra
parte la stessa azione dell'ANM, sembra risentire della difficoltà
dello scenario istituzionale, al punto da manifestare eccessive
prudenze, come ad esempio nel giudizio di valutazione della proposta
ministeriale sul tramutamento di funzioni; progetto che sembra di fatto
ammettere una tendenziale separazione tra le funzioni d'accusa e quelle
giudicanti.

 

é
inutile negare che la sfiducia esterna, dei cittadini, ed interna, dei
magistrati, sulla capacità di riforma del sistema non va addebitata
esclusivamente agli attacchi che da purtroppo troppi anni sono stati
formulati nei confronti della magistratura. E che non sembrano placarsi
neppure con il nuovo governo allorchè autorevoli esponenti della
maggioranza parlamentare individuano tra le categorie privilegiate i
magistrati, sia per la retribuzione stipendiale percepita che per le
ferie godute.

 

Tutto ciò non affievolisce le nostre innegabili responsabilità.

 

La
difesa dell'autonomia della magistratura presuppone un controllo serio
e penetrante dei magistrati, sotto il profilo della professionalità e
della capacità.

 

Il quadro esistente è, com'è noto, sconfortante.

 

Negli
uffici piccoli, come quelli del distretto umbro, il disagio del
magistrato, rispettoso delle regole, attento alle elaborazioni di
principio e non assopito agli stereotipi giudizi sulla professionalità
è ancor più accentuato dalla oggettiva solitudine.

 

Alla logica dei valori si contrappone il senso di appartenenza, spesso anticamera di una vera e propria clientela.

 

L'elaborazione
di una giurisprudenza innovativa ed evolutiva, da sempre caratteristica
peculiare di MD, perde significato se negli uffici giudiziari non
vigono criteri chiari e trasparenti di organizzazione del lavoro. La
lotta per l'affermazione di tali principi è tanto più dura in uffici
piccoli dove regna la logica dell'amicizia invece di quella
dell'organizzazione.

 

Il
magistrato di provincia soffre inoltre dell'asfissiante presenza di
piccole sacche di potere in cui la spinta ideale urta quotidianamente
contro i sistemi di cooptazione. Chi intende restare fuori dal giro
rischia l'emarginazione e l'isolamento.

 

Per
questi motivi crediamo che sia necessaria la presenza al prossimo C.N.
di rappresentanti non solo dei distretti metropolitani ma anche di
quelli periferici.

 

Al fine di un rinnovamento della nostra corrente nel quadro di una consapevole responsabilizzazione dell'intera magistratura.

 

Per la realizzazione degli obiettivi politici del prossimo biennio la sezione indica come candidata al C.N. la collega Mariarosaria Guglielmi.

 

Perugia, 1 febbraio 2007

 

17 07 2007
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