SICUREZZA: DECRETO RONDE; TOGHE CRITICHE SU NORMA GIUDICI-PM
MD, E' INCOSTITUZI0NALE. ANM ASCOLTATA DA CSM SU VUOTI PROCURE
(ANSA) - ROMA, 1 APR - Un emendamento ''incostituzionale''
con cui il governo ''tenta di mettere riparo alla voragine che
si e' aperta nelle procure''. Dal mondo della magistratura
arriva una prima bocciatura dell'emendamento presentato dal
governo al decreto sicurezza che consente di trasferire
d'ufficio nelle sedi disagiate le toghe, anche in deroga del
divieto di passaggio di funzioni all'interno della stessa
regione.
A sparare a zero contro il provvedimento e' Magistratura
democratica, la corrente di sinistra, che giudica la norma in
contrasto con il principio costituzionale di inamovibilita' dei
magistrati , visto che non prevede i criteri in base ai quali il
Csm dovrebbe scegliere i giudici da trasferire d'ufficio. ''Si
e' fatto ricorso a questo strumento anni fa per coprire i vuoti
nelle Corti d'appello- spiega Rita Sanlorenzo, segretaria di Md-
Ma allora la legge detto' i criteri per i trasferimenti''. Ma
non e' solo un problema di incostituzionalita': ''solo ora il
governo scopre la voragine che si e' aperta nelle procure-
sottolinea ricordando che all'ultimo concorso sono rimasti
scoperti piu' di 100 posti da pm e solo sei saranno ricoperti da
magistrati giudicanti- E' una risposta emotiva e contigente a un
problema ormai di sistema, nato dalla rigidita' del divieto di
passaggio delle funzioni, e non e' adeguata nemmeno sul piano
della funzionalita'''. E se l'Anm - che da mesi ha sollevato il
problema chiedendo inutilmente al ministro della Giustizia di
far cadere almeno il divieto di mandare i giovani magistrati
nelle procure - rimanda il suo giudizio alla lettura della
norma, sin da ora il presidente Luca Palamara ribadisce la
''contrarieta''' del sindacato delle toghe al trasferimento
d'ufficio. Proprio oggi Palamara e la giunta sono stati
ascoltati sul problema delle procure dal Csm.E al Consiglio
hanno chiesto di introdurre meccanismi di incentivazione della
professionalita' per i magistrati che accettano di andare nelle
sedi disagiate e di consentire, per colmare i vuoti nelle
procure, il ''prestito'' di magistrati che provengono da organi
giudicanti. (ANSA).