Medel
Magistrats europens pour la democrazie e les libertes ha già espresso, con due documenti approvati al Consiglio di amministrazione delle Azzorre del 24 ottobre 2001, la propria preoccupazione per la politica del Governo italiano in materia di cooperazione penale internazionale e sulla riduzione delle scorte ai magistrati che sono impegnati in prima persona in indagini di criminalità organizzata, economica e mafiosa.
Da allora la politica del Governo italiano in tema di cooperazione giudiziaria e di indipendenza della magistratura continua a destare fondate preoccupazioni da parte dei magistrati europei delle associazioni riunite in Medel.
- l’atteggiamento tenuto dal Governo italiano nel corso dei Consigli dell’Unione europea, prima sulla proposta di decisione-quadro sul mandato di arresto europeo, poi sul sequestro e la confisca dei proventi dei reati della criminalità organizzata, quando, anche in dichiarazioni pubbliche di ministri italiani, è stata manifestata una immotivata sfiducia nei confronti di tutti i giudici e pubblici ministeri dei paesi dell’Unione europea ed è stato addirittura coniato il termine di “forcolandia” per definire lo spazio giudiziario europeo comune previsto dal vigente Trattato di Amsterdam;
- la mancata autorizzazione, con argomenti del tutto pretestuosi, con la quale il Governo è stato invitato a non autorizzare la messa fuori ruolo di tre magistrati italiani, Perduca, Vaudano e Piacente, vincitori del concorso europeo per l’OLAF.
- la mozione del Senato che ha criticato i giudici che, interpretando come è loro dovere la legge, lo hanno fatto in un senso “sgradito” alla maggioranza;
- la volontà di ridurre il ruolo del giudice nelle cause civili e di lavoro, secondo linee di “privatizzazione” del processo antistoriche che privilegiano le parti pi forti.
- infine il disegno di legge che, modificando la composizione del CSM e riducendone i componenti, intende apertamente ridurre la rappresentanza dei magistrati italiani nel loro organo di autogoverno attraverso le loro libere associazioni, quasi che i giudici ed i pubblici ministeri non possano esprimere, liberamente, le loro opinioni in forma organizzata.
Quella che emerge ora in Italia è una generale e preconcetta ostilità verso qualunque forma di controllo di legalità esercitato da una giurisdizione indipendente.
Medel, che si ispira ai principi di indipendenza della giurisdizione sanciti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e da numerosi atti internazionali del Consiglio d’Europa e dalle stesse Nazioni unite, segue con preoccupazione le vicende italiane e manifesta la propria solidarietà ai colleghi italiani, alla ANM ed ai gruppi che ne fanno parte che, con l’appoggio di ampi strati dell’opinione pubblica e della cultura, si oppongono a questo programma di riduzione del giudiziario ai voleri della maggioranza.