Presentazione
Viviamo tempi di razzismo e non dobbiamo avere paura di riconoscerlo.
E' sempre più frequente assistere a dibattiti sull'immigrazione, come sull'annosa questione degli zingari, in cui vi sono interventi nei quali, premesso «di non essere razzista» chi parla esprime contenuti discriminatori.
La tentazione di sfruttare politicamente questi "istinti" populistici, diffusi soprattutto in alcune aree territoriali, può essere forte.
Si alza il vessillo della libertà di opinione proprio su questi argomenti per superare i limiti connaturati in ogni libertà e cercare di annullare i confini tra lecito e illecito.
In epoca di terrorismo internazionale e di tagli netti alle garanzie giuridiche, che vengono fatti in suo nome, si rallentano i processi di attuazione della cooperazione giudiziaria europea, come esemplificato dalla vicenda della approvazione tardiva della normativa sul mandato di arresto europeo, per i dichiarati timori di attentato sovranazionale alla libertà di opinione nel campo delle differenze di etnia, cultura, razza.
Un buon punto di equilibrio tra la libera diffusione di idee e il lecito condizionamento dell'opinione pubblica e delle condotte della pubblica amministrazione da un lato e il rispetto della dignità umana dall'altro é stato raggiunto dalla recente sentenza del tribunale di Verona che pubblichiamo in questo numero della Rivista, con un'approfondita analisi di L. Picotti che dà conto dell'inquadramento del caso concreto in rilevanti questioni giuridiche di interesse generale.
Nella sezione degli interventi ci occupiamo di altre persone passibili di discriminazione ovvero dei richiedenti asilo, cominciando ad esaminare, grazie al contributo di D. Consoli e G. Schiavone, le complesse problematiche sollevate dal recente regolamento asilo e dalle generalizzate misure di trattenimento.
Vi sono poi altre persone poco considerate, per definizione senza cittadinanza, ovvero gli apolidi cui la Rivista ha voluto porre attenzione attraverso il punto fatto in materia da F. Corbetta.
Chiude il panorama sulle persone che vengono da fuori delle nostre comunità, percepite collettivamente come ostili loro malgrado, cui faticosamente si riesce a dare un numero, l'analisi di S. Scarpa sulle aperture che si possono cogliere nella direttiva dell'Unione europea sulla tratta di esseri umani.
Nella giurisprudenza, oltre alla sentenza veronese con cui abbiamo aperto questa presentazione, si segnalano altre interessanti pronunzie.
Tra di esse quella del Tar Lombardia, sez. di Brescia, commentata da L. Gili, di annullamento di una delibera di giunta comunale di indirizzo nella assegnazione a stranieri, a condizioni di reciprocità, di alloggi di edilizia pubblica residenziale. Le altre del Tar Abruzzo e della Corte costituzionale, a proposito della normativa sulla revoca del permesso di soggiorno e sull'espulsione connesse a condanna per reati in materia di tutela del diritto d'autore. Nella sempre delicata materia minorile le decisioni, analizzate criticamente da L. Miazzi, della Cassazione - in tema di ricorribilità delle decisioni del tribunale per i minorenni sull'autorizzazione alla pemanenza di genitori in posizione irregolare - e del tribunale di Reggio Emilia sui rapporti tra il superiore interesse del minore, il diritto di famiglia italiano e istituti di derivazione straniera come la Kafala, di cui la Rivista si è già occupata. Nella sezione espulsioni sono pubblicate nuove interessanti decisioni degli uffici dei gudici di pace competenti in materia. Interessanti schede sono, infine, curate, nella sezione penale, da A. Caputo (in materia di giustificato motivo per l'inottemperanza all'ordine di lasciare l'Italia entro 5 gg.), e nella sezione soggiorno da G. Savio.
Si segnala ancora nella parte dedicata al diritto europeo e comunitario l'utilissima rassegna di giurisprudenza curata da M. Balboni e L. Ficchi.
Nella parte dedicata all'osservatorio italiano e a quello europeo si trovano utili documenti normativi, circolari e segnalazioni di ciò che avviene in Italia ed in Europa.
Chiude la Rivista la consueta rubrica di recensioni e segnalazioni, nella quale torna il tema degli zingari, con la recensione di D. Argiroupolos di un originale libro sull'identità rom ed il diritto, curato da A. Simoni.