L'approccio ideologico al tema dell'immigrazione ha trovato di recente nuovo autorevole alimento in Italia sia sul fronte laico, sia su quello cattolico convergendo su pericolose proposte di ingresso selettivo per cultura o religione. La concretezza umana e socio - economica della materia non se n'è ovviamente giovata. La riflessione giuridica può servire a tornare sul terreno di un confronto realistico con un fenomeno, come quello dell'immigrazione, che caratterizzerà lungamente l'intero contesto europeo e che già da anni è profondamente vissuto in alcuni paesi come la Francia o la Germania. Ce lo ricorda G. Corbetta affrontando il tema dell'impatto del diritto di famiglia islamico (si pensi all'istituto della poligamia) con l'ordinamento giuridico italiano e mostrandoci appunto quali insegnamenti trarre da esperienze comparate di diritto internazionale privato. Un altro tema sovranazionale, quello del traffico delle persone e delle nuove schiavitù, è qui oggetto di due distinti contributi di M. G. Giammarinaro e M. Virgilio incentrati l'uno sullo stato di applicazione della previsione relativa al rilascio dei permessi di soggiorno per motivi di protezione sociale alle ex prostitute e l'altro sulle difficoltà, anche normative e non solo italiane, nell'affrontare il fenomeno della "tratta". Un importante contributo alla lettura di altri dati, presentati frequentemente in modo terrorizzante, è quello sul carcere di G. Caselli in cui si evidenzia nuovamente come il problema dei detenuti stranieri costituisca per così dire la complicazione di una contraddizione già esistente rispetto alla doverosa tendenza alla rieducazione del recluso e alla impropria soluzione di fenomeni sociali. Quanto alla giurisprudenza segnaliamo importanti evoluzioni nelle decisioni dei giudici amministrativi, sia per ciò che attiene ai termini del procedimento di rinnovo del permesso di soggiorno (si veda sul punto il commento di L. Gili), sia in ordine all'applicazione di nuovi istituti giuridici, introdotti con la recentissima legge n. 205/2000 di riforma del processo amministrativo, che consentono l'esame immediato della legittimità dei provvedimenti restrittivi attraverso l'emanazione di un decreto d'urgenza prima della decisione sulla sospensiva di un provvedimento in materia di soggiorno (il rinvio è alla scheda a cura di N. Zorzella). Sul fronte penale va citato il contrasto tra sezioni della Corte di Cassazione a proposito dell'occupazione irregolare di lavoratori stranieri analizzato nel suo commento da A. Casadonte. In campo minorile è da segnalare una sentenza della Corte d'Appello di Torino in riforma della decisione di primo grado anche sul punto del rimpatrio assistito del minorenne e dei rapporti tra le attribuzioni dell'apposito Comitato (si veda il testo pubblicato al n. 19 nella sezione "Documenti" di questo numero della rivista) e le competenze dell'Autorità Giudiziaria (si rinvia alla scheda di L. Miazzi.). In materia di espulsione spiccano le pronunzie della Corte Costituzionale che estendono al marito convivente il divieto di espulsione previsto per la donna incinta e quelle sulla conoscibilità, attraverso idonea traduzione, del provvedimento da impugnare e sul diritto ad agire in giudizio. Di quest'ultimo essenziale aspetto, che la Rivista intende prossimamente approfondire e che si ritrova frequentemente nella giurisprudenza di merito, si occupa anche la Cassazione civile in due sentenze relative una ai risorsi avverso i decreti di espulsione e l'altra alla convalida dei provvedimenti del Questore di trattenimento nei centri di permanenza. Infine si segnala, tra le altre che cominciano ad uscire, una importante sentenza sempre della Cassazione civile che per la prima volta detta i criteri per il controllo giurisdizionale delle espulsioni di persone considerate come socialmente pericolose (si rinvia alla scheda a cura di P. L. di Bari). La parte documentale è, in questo numero, particolarmente ricca. Oltre ai decreti interministeriali relativi alla condizione giuridica dei cittadini somali (con scheda di M. Noci) ed alla condizione dei profughi del Kosovo, nonché al riordino, atteso da tempo, della materia dei visti d'ingresso, di particolare interesse sono la Carta dei diritti e dei doveri degli stranieri trattenuti nei Centri di detenzione amministrativa e le circolari che disciplinano le varie procedure di ingresso e soggiorno per lavoro, in specie nel settore dello spettacolo e del lavoro domestico. Infine, nell'ultima parte della rivista si segnala l'interessante recensione di M. Giovannetti di un libro che tratta della presenza dell'Islam in Italia, tema - già si è detto - affrontato nei suoi corretti termini giuridici nella parte dedicata agli interventi.