Sono sempre più sovranazionali le regole del diritto dell'immigrazione. Ragioniamo molto in prospettiva europea in questo numero della Rivista. Di crisi dell'identità europea e del suo possibile rilancio con la Carta dei diritti fondamentali e il percorso verso l'obiettivo della Costituzione europea nell'intervento di Lucia Serena Rossi. Di procedure per la regolarizzazione di cittadini migranti di paesi terzi nella seconda parte dello studio comparato di Joanna Apap. Di applicazione diretta della giurisprudenza della Corte europea e di direttive comunitarie nell'ordinamento nazionale italiano e nella concreta attività dei giudici ordinari con l'intervento di Marco Balboni sulle prime decisioni assunte dal Tribunale di Genova in ordine alle impugnazioni dei provvedimenti di espulsione e di respingimento alla frontiera di cittadini comunitari adottati in occasione del G8 del luglio scorso. La circolazione su scala intercontinentale delle genti è divenuta nel frattempo oggetto di interventi normativi d'urgenza nell'ambito della guerra nuova e vecchia in Afganistan in risposta all'attacco terroristico alle torri gemelle di New York. Norme criticabili per la sostanza e le forme di restrizione delle libertà individuali soprattutto di persone straniere assunte in nome di una libertà duratura. Negli Stati Uniti (si veda il contributo di Domenico Gallo) come in Italia (si veda il commento di Raffaele Miraglia sui riflessi della legislazione antiterrorismo italiana) e in altri paesi europei. Gli avvenimenti straordinari in corso non fermano l'odissea ordinaria e le frequenti tragedie vissute dai migranti contemporanei per migliorare la loro condizione di vita magari fuggendo da persecuzioni razziali o etniche. Il commento di Filippo Grisolia alle sentenze del giudice North e della Corte Federale australiana in sede di appello di cui si dà sinteticamente conto nella sezione di diritto straniero ci riporta alla memoria la vicenda della nave norvegese Tampa, del suo coraggioso capitano e delle oltre 400 persone (per lo più afgane e a volte bisognose di cure mediche) impedite a raggiungere la terra ferma australiana e fatte infine trasbordare su altro natante e sbarcare "senza pregiudizio per le decisioni della Corte" in un lontano atollo dell'Oceano Pacifico. Di diritto di asilo si occupa anche Lorenzo Trucco annotando la sentenza pubblicata del Consiglio di Stato che, ignorando nella breve motivazione il precedente delle sezioni unite della Cassazione, riafferma la giurisdizione del giudice amministrativo sulle decisioni della Commissione ministeriale incaricata di valutare le richieste in materia. Mentre continua a mancare una legge organica italiana sull'asilo (e siamo poco europei anche in questo) ora non è più chiaro nemmeno davanti a quale giudice si possa ricorrere. Si è pensato in questo numero di aumentare il numero dei commenti alla giurisprudenza più o meno sintetici per agevolare la lettura delle decisioni. Così Angelo Caputo si sofferma su un tema tecnico, ma concretamente rilevante per il raggiungimento dell'effettività della tutela giurisdizionale quale la partecipazione nel processo penale delle associazioni per la protezione dei diritti dello straniero. Luigi Gili si occupa delle conseguenze delle sentenze di patteggiamento sul soggiorno degli stranieri. Pier Luigi di Bari tratta di una decisione del Consiglio di Stato su una particolare ipotesi di espulsione ritenuta amministrativa collegata alla disciplina degli stupefacenti e sul rapporto tra espulsione amministrativa e giudiziale come misura di sicurezza. Lorenzo Miazzi evidenzia un nuovo importante passaggio della giurisprudenza in tema di unità familiare e di considerazione del superiore interesse del minore. Il numero è completato dalle consuete sezioni dedicate all'osservatorio europeo ed italiano, ai documenti (tra cui quello congiunto Asgi - Md sul recente disegno di legge italiano di iniziativa governativa di controriforma del Testo Unico dell'immigrazione), alle segnalazioni e recensioni