Momenti di tensione tra giurisdizione e maggioranze di governo non sono una specificità italiana. Si verificano in quasi tutte le democrazie contemporanee laddove la giurisdizione assume il carattere di istituzione tendenzialmente antimaggioritaria in quanto custode dei diritti che deve preservare anche dall’invadenza dalle maggioranze di governo.
Intendo portare un saluto e, se me lo permettete, vorrei rivolgere anche, sommessamente, una sfida.
Porgo il saluto dei Giovani Avvocati Italiani e lo faccio non in maniera formale, ma con la convinzione di chi, prima di aderire all’invito che mi è stato rivolto, ha ponderato la decisione di essere qui con voi per non cadere nell’ipocrisia.
Il tema del congresso riguarda particolarmente da vicino il diritto privato, forse anche pi di quanto non inerisca al settore della giustizia penale. Se, in quest’ultimo, si assiste al tentativo, goffo per la verità, di alcuni imputati di sottrarsi al giudice naturale precostituito per legge, in ambito giusprivatistico si sta verificando, da qualche anno, un formidabile attacco al sistema dei controlli di legalità incentrati sul ruolo di garanzia della giurisdizione.
I. La questione dell’ordinamento giudiziario.
In precedenti congressi organizzati dall’Associazione Nazionale Magistrati o da sue componenti, o dalle istituzioni culturali pi attente ai problemi giudiziari, si è lungamente discusso delle soluzioni cui fosse opportuno ricorrere per dare pi completa applicazione ai principi stabiliti dalla Costituzione del 1947 circa il ruolo del potere giudiziario, a cominciare dalla fondamentale regola che stabilisce l’indipendenza della Magistratura e di ogni singolo magistrato.
Una relazione congressuale deve essere un punto di partenza e non di arrivo, rappresentando sia il punto di approdo dell'elaborazione e della riflessione collettiva, sia uno stimolo di discussione per un congresso che vorrebbe ambiziosamente essere un laboratorio di idee ed un momento di incontro tra esperienze, professionalità e sensibilità diverse.