24 gen 2003
Si sta svolgendo in questi giorni a Porto Alegre il terzo World Social Forum, ed, in concomitanza, il secondo Forum Mondiale dei Giudici, esattamente come lo scorso anno.
Si sta svolgendo in questi giorni a Porto Alegre il terzo World Social Forum, ed, in concomitanza, il secondo Forum Mondiale dei Giudici, esattamente come lo scorso anno.
Sono onorato di parlare in questa sede e ringrazio gli organizzatori del congresso di avermi invitato. Non sono un giurista e tuttavia mi trovo qui, come un testimone qualsiasi, per parlare in difesa della giustizia e della Costituzione. Che esse siano oggi minacciate è una sensazione diffusa in una vasta opinione pubblica: un allarme sociale che si solleva dopo un periodo durante il quale è cambiato il modo con cui molti cittadini guardano all’operato della magistratura.
E', il mio, l’ultimo intervento, ma non svolgerò conclusioni (non previste dalla statuto e che spetterebbero, caso mai, al segretario), bensì solo poche osservazioni sparse su alcune tematiche che hanno attraversato i lavori congressuali.
E’ un dato della comune esperienza che il livello di efficienza giudiziaria abbia un riflesso diretto e immediato sulla effettività della tutela dei diritti dei cittadini, tema centrale del XIV Congresso di Magistratura Democratica.
Tale pesante condizionamento si riflette, ovviamente, anche sulla autonomia e indipendenza della magistratura, valori che interessano i dirigenti amministrativi, sia come cittadini sia come professionisti interni al sistema giustizia.
Come egregiamente evidenziato nella relazione di Claudio Castelli introduttiva al XIV Congresso Nazionale di Magistratura Democratica “La Forza dei Diritti”, il contesto politico attuale è caratterizzato da un generalizzato “attacco ai diritti” ( cittadinanza, lavoro, pluralismo dell’informazione, scuola, sanità pubblica, dentro e fuori il carcere, giustizia), rispetto al quale Magistratura Democratica, per il suo stesso DNA, non può che porsi in aperta opposizione.
Ipotesi di approccio ai temi del “sociale”.Approccio politico
Le riflessioni sul tema del Congresso, dal lato della questione sociale che il gruppo di studio dei giudici del lavoro offrono al dibattito congressuale, non possono prescindere dall’analisi della situazione politica generale.
Giustizia e informazione sono oggi al centro di un vasto dibattito nella società italiana, nella politica, nelle istituzioni. Entrambe fanno riferimento a libertà costituzionali insopprimibili ed a diritti primari umani e civili dei cittadini, che sono il fondamento della democrazia italiana. Libertà e diritti oggi a rischio.
Desidero in primo luogo ringraziare Magistratura democratica per avermi dato l’opportunità di seguire i lavori di questo congresso e di intervenirvi.
Nella relazione Castelli e in alcuni interventi si è parlato delle troppe cautele e diffidenze che rendono difficili i rapporti tra magistratura e avvocatura: non credo, tuttavia, che si possa dire che si tratta di un dialogo tra sordi. Occorre però uscire dai rispettivi recinti. Siamo infatti tutti coinvolti, magistrati e avvocati, dal quadro generale che è tracciato dalla relazione.